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Autore del messaggio: Lori Gaetano da Da phongsaly a muang kwua
lasciato il 19/11/2014 ore 11:12

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18/11/2014 la cronaca di oggi è presto detta: ci troviamo alle 8 del mattin con Tim e Francesca al terminal dei bus per Hat Sa e dopo poco più di 1 h di viaggio siamo a destinazione, il molo sul fiume Nam Ou dal quale ci imbarchiamo alla volta di Muang qwua. La navigazione non è cosi lenta come ci si aspettasse, ma sufficientemente da poter godere del paesaggio e delle operazioni di carico e scarico di persone e merci che si succedono in prossimità di tutti i villaggi. A metà strada occorre cambiare barca percorrendo una decina di km su strada. Una impresa molto probabilmente cinese sta costruendo una grande diga con centrale idroelettrica. La grandezza dei lavori e la potenza dei mezzi utilizzati è un po in contrasto con la semplicità e la lentezza della vita dei villaggi qui intorno, ma si sa, il progresso ha sempre un costo da pagare. Qui, la cartellonistica che in altri luoghi suggerisce la presenza di imprese cinesi, attraverso l'utilizzo delle due lingue, è tutta direttamente in cinese.effettuiamo il tragitto insieme ad una coppia di anziani signori austriaci con i quali condivideremo il pranzo al molo del secondo tratto da effettuare in barca, da Sampam a muang qwua. A prenzo scopriremo che la signora era partita da sola perché il marito aveva forse un po di paura e poi è arrivata in bus da Hanoy fino a Phongsali e poi raggiunta dal marito dopo qualche giorno, partecipato a trekking di più giorni e adesso su una barchetta a ripararsi dagli spruzzi del Nam Ou che il passaggio delle rapide di tanto in tanto ci dispensa. Una forza ( x giò: potrebbero essere un Emilio e Gianna in versione austriaca, lui ci assomiglia moltissimo anche fisicamente). Ci imbarchiamo alle 14.00 per il secondo tratto e alle 16,30 circa siamo a destinazione. Troviamo da dormire con F. e T. In una gh molto, molto spartana e poi mettiamo il naso fuori, visitiamo il wat locale e dopo un po riincontriamo i ragazzi con i quali consumiamo aperitivo e cena. Si è stabilito un bel feeling con loro e parliamo continuamente sopratutto di viaggi, Tim ha acceso una luce nelle nostre menti parlandoci di un Giappone diverso rispetto a molti altri racconti, chissà, vedremo....
<-------> Email: Gl@.

Autore del messaggio: Lori Gaetano da Phongsaly trekking
lasciato il 19/11/2014 ore 11:11

Messaggio:
17/11/2014 E infatti, li troviamo al mattino in agenzia con le ragazze francesi pronti a patire. Adesso siamo con loro sul bus verso l'imbarco di Hat-sa che ci porterà in una giornata di navigazione a a muang khua. Ma torniamo a ieri... Partiamo per il trekking in tuk tuk e per avvicinarci al punto di partenza, abbiamo opzionato quello più basic ma non sappiamo esattamente cosa andremo a fare, prendiamo la stesa strada che abbiamo percorso ieri in moto sotto la pioggia per Ban Komaen e dopo poco ci scaricano. Camminiamo per circa 15min attraversando alcune piantagioni di te e arriviamo in prossimità di un villaggio. Ci accolgono e La guida ci da alcune spiegazioni, una sola donna del villaggio parla Lao, tutti gli altri parlano un loro dialetto. Chiedendo se fosse possibile fare delle foto, una donna del villaggio risponde con un segno eloquente, un dito che percorre tutta la base del collo. Subito rimbrottata da altre donne, non capiamo se intendeva scherzare o se fosse seria l'indicazione che le foto non erano gradite. A scanso di equivoci ci guardiamo dal puntare le macchine foto direttamente verso le persone, o per lo meno di farlo in maniera manifesta. Presto ci renderemo conto da altre reazioni che non gradiscono affatto che li si riprenda. Sarà sempre la medesima questione della credenza che una foto possa portargli via l'anima?. Ci rechiamo nella casa del capo villaggio, dove ci viene offerto del te e del cetriolo/melone. Sostiamo per una buona ora tra il villaggio e la capanna del capo che è più attratto dal televisore che dalla nostra presenza. Poi arriva l'ora dei saluti e la nostra guida, che era anche l'uomo dell'agenzia dice che abbiamo 2 alternative, continuare per le piantagioni di te oppure discendere la valle e risalire dall'altro versante attraverso la foresta. Lui sembra caldeggiare la prima scelta e noi invece quasi all'unisono decidiamo che attraversare la foresta renderebbe più ricco il nostro trekking. Ci rendiamo presto conto che lui non ha assolutamente idea di che percorso stiamo facendo, ci guida un altra persona probabilmente del villaggio e con maccete per liberare il sentiero dalla vegetazione. Scopriamo presto di aver sbagliato scelta, il sentiero soprattutto in discesa è molto impegnativo per via gel fango creato dalla pioggia di questi giorni. Ci costa quasi una caduta a testa. Senza conseguenze. Arrivati a fondo valle però viene il bello, la guida avvisa guardandosi le scarpe piene di fango di fare attenzione alle lichees o qualcosa del genere. Non so cosa significhi ma immediatamente faccio l'associazione di aver letto da qualche parte sulla guida di fare attenzione alle sanguisughe, e lo dico a voce alta, seminando il panico nel gruppo. Sanguisughe? Questo davvero di mancava. Scatta il controllo e in effetti qualcuno di noi alzando i pantaloni ne ha qualcuna attaccata alla pelle, non fanno granché se non succhiarti qualche goccia di sangue oltre che fare abbastanza schifo. Già provati dalla discesa ed ora anche dalla consapevolezza di questa nuova vulnerabilità cominciamo la risalita, liberandoci periodicamente dalla fastidiose sanguisughe che non risparmieranno alla fine nessuno del gruppo. In salita sempre fangosa e insidiosa, la nostra guida si rivela una vera pippa, rallentando oltremodo la marcia del gruppo e tirando a farci consumare il pranzo lungo una strada a meno di 1/2 hora di cammino da un villaggio. Decidiamo anche qui di seguire il nostro istinto, stavolta senza sbagliare lo aiutiamo a portare il bagaglio fino al villaggio, dove, dopo i convenevoli di rito, ci accomodiamo in una capanna per consumare il pranzo. La padrona di casa, una donna incinta ci prepara una zuppa a base di zucca per accompagnare il nostro pranzo e il tutto si svolge in una atmosfera molto rilassata e resa ancora migliore sul finire da alcuni bicchierini di LaoLao offerti dalla casa. La tensione del fango e delle sanguisughe è ormai scomparsa e Tim, che è una medico, riesce anche ad assistere ad una medicazione sciamanica operata da una donna a favore di una delle componenti della famiglia che ci ospita, probabilmente la sorella della cuoca. La ferita dovuta ad un incidente in motorino, aveva un bendaggio piuttosto sinistro ma a detta di Tim la sciamana aveva lavorato bene. Saluti di rito, rientriamo in città in tuktuk ormai esausti ma non prima di aver convinto le ragazze francesi a venire a cena con noi nel ristorante dove anche loro la sera prima erano state respinte dall'uomo nero, l'orco di Phongsaly. Ci salutiamo e ci riincontriamo tutti e 6 a cena. Cena sempre buona. Ci si rivede domani, almeno con Tim e Francesca che hhano nel frattempo deciso di proseguire con noi un pezzo del loro cammino in barca verso muang qhuà e poi verso nong kiauw.
<-------> Email: Gl@.

Autore del messaggio: Lori Gaetano da Phongsaly
lasciato il 19/11/2014 ore 11:9

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16/11/2014 A cena al ristorante forse migliore della città, devi entrare in cucina ed indicare da una vetrina gli ingredienti che vuoi nel tuo piatto, scegliendo tra ortaggi e carni. Indichiamo una patata, una carne chiara da una vaschetta che sembra maiale e un mix di ortaggi, solo dopo aver superato l'ostacolo di un uomo che gira tra i tavoli e indica che non ha intenzione di darti da mangiare. Le donne sono più accondiscendenti e poi, in paese, non c'è una gran scelta, e il posto ha buone recensioni, bisogna fidarsi. Dopo un po arrivano i tre piatti, molto buoni, il tutto servito con la consueta boccia di riso. Mentre mangiamo si avvicina Tim, un ragazzo, che, allontanato dall'uomo che gira per la sala, chiede se non conosciamo un altro posto dove farsi cucinare qualcosa. Consigliamo anche a lui di entrare direttamente in cucina, e.... funziona, dopo un po condividiamo i cibi dagli stessi piatti e ci scambiamo informazioni sui vari trekking da fare nella zona. Tim è svizzero, viaggia con la compagna Francesca che è rimasta in hotel stanca dal viaggio da Oudomxay. Ci salutiamo dicendo che se decidessero di unirsi al nostro trekking per il giorno dopo porranno unirsi al nostro che è già organizzato etc etc.
<-------> Email: Lg@.

Autore del messaggio: Silva da To
lasciato il 18/11/2014 ore 21:44

Messaggio:
Ciao ragazzi, vi leggiamo sempre ma forse non siamo ancora pronti per queste magnifiche avventure😋. Vi auguriamo un buon trekking e vi mandiamo ✈️ un grosso bacio😘 😍 Silva e Puci
<-------> Email: Sissi@c.it

Autore del messaggio: marina da grugliasco
lasciato il 18/11/2014 ore 15:53

Messaggio:
Ciao ragazzi ho letto le vostre peripezie e le ore di viaggio che avete impiegato per arrivare a destinazione ...mi entusiama molto mi fa sentire un po' con voi ...ho visto i pranzetti succulenti che mangiate.....boni i vermetti...baci ...marina
<-------> Email: amato.mari@libero.it

Autore del messaggio: io da Collegno
lasciato il 18/11/2014 ore 13:3

Messaggio:
Cari Tano e Lory, Qui tutto tace nessuna novità, Leggervi è come stare li con voi……… continuate così, un abbraccio da parte di tutti noi A. collegno
<-------> Email: anto@z.tutti

Autore del messaggio: francesco da Torino
lasciato il 18/11/2014 ore 10:35

Messaggio:
cari ragazzi leggendo delle vostre peripezie vi consigliamo di girare un film con fantozzi.A parte gli scherzi, vedo che il viaggio prosegue bene l' importanteche stiate bene . salutoni da franco e gecchi
<-------> Email: zarba franceso@gmail.com

Autore del messaggio: Giian Prabang da Phongsaly
lasciato il 16/11/2014 ore 13:42

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Giornata uggiosa al mattino, sembrava la solita bruma che si sarebbe sciolta al sole per lasciare spazio ai colori e invece si è passati dalla bruma alla pioggia. Siamo usciti dall'hotel e da subito abbiamo capito che una colazione che potesse rinfrancarci un po' dopo il viaggio di ieri, senza un pasto con gambe sotto il tavolo non l'avremmo avuta. Non che il posto sia sgradevole, anzi, è anche più caratteristico di altri paesi visti lungo il viaggio, ma è chiaro che la vocazione non è certo turistica, o almeno, non abbastanza da garantire nemmeno un ristorante che possa preparare una colazione western style. Quindi zuppone di noodle con verdure e carne. Buoni e caldi, non male dato che qui il clima è montano, 1400 m circa di altitudine. Poi ci dedichiamo immediatamente alla parte logistica, ricerca lavanderia per far lavare la biancheria ( il nostro hotel ci da solo da dormire ed è il migliore in città). Ttutti con linguaggio gestuale (non si riesce a dire una parola in inglese con nessuno) indicano che giu da qualche parte ci dovrebbe essere qualcuno che lava. Ci finiamo quasi per caso in lavanderia, fa anche da parrucchiera e mettendo il naso dentro per chiedere info, la lavandaia è lei. La pesa, 2 kg. Paghiamo e torniamo stasera. Via subito a cercare di organizzare il trekking per domani nell'unica agenzia che c'è in paese. Ufficio aperto senza nessuno dentro, entriamo e cerchiamo per casa ma non c'è nessuno. Ogni tanto passa una donna con bebe ma non ci considera. Intanto curiosiamo per l'agenzia e arrivano due ragazze francesi e poi altri quattro. Telefono ad un numero scritto su un foglio fuori e mi risponde un tipo dicendo pressapoco che arriverà ma non capisco quando. Attendiamo circa 1/2 ore, siamo i primi e non vogliamo perdere il posto, nel frattempo ci accordiamo con le ragazze che vogliono fare la nostra stessa gita, se siamo d più possiamo contrattare un prezzo migliore, le ragazze sono daccordo e fanno dell'ironia sul fatto che, essendo noi italiani, sicuramente hanno da guadagnarci nella contrattazione, e hanno ragione. Dopo un bel pezzo la signora che girulava ci avvisa, offrendoci un te, che arriverà si qualcuno, ma non prima delle cinque del pomeriggio. Azz... Allora andiamo ad affittare la moto e andiamo a vedere il Villaggio di Ban Komaen, il luogo in cui si produce il miglior tea Laotiane con piantagioni molto belle e piante che, si dice, abbiamo fino a 400 anni di età. Siamo un po titubanti perchè il tempo anzichè migliorare come è sempre avvenuto nei giorni passati sta peggiorando e sembra che stia iniziando a piovere. Decidiamo di sfidare il meteo e però stavolta ha ragione lui. Percorriamo i 15 km di sterrato attraversando alcune grosse e minacciose pozzanghere di fango ma senza inzaccherarci più di tanto, ma tutta la gita sotto la pioggia. Si intuisce che il paesaggio serebbe molto bello se si potesse veder qualcosa ma, stavolta è andata male. Rientriamo in paese dopo circa 3 h infreddoliti e bagnati, ci rifocilliamo e torniamo in agenzia dove ci aspettano le ragazze. Il tipo è molto gentile ma sembra poco propenso a trattare sul prezzo, poi si scioglie e capisce che avremmo probabilmente da acquistare da lui sia noi che le ragazze i ticket per bus imbarcazioni varie con le quali lasceremo la località, contrattiamo un prezzo che soddisfa tutti e domani si va in escursione ai villaggi, motivo principale per il quale ci siamo spinti così a Nordo. Abbiamo acquistato anche due ponchos antipioggia, anche se speriamo di non doverli usare. Stiamo bene, saluti a tutti, si va a cena.
<-------> Email: G@.

Autore del messaggio: 1400 m Circa da Phongsali
lasciato il 16/11/2014 ore 2:30

Messaggio:
Sembrava impossibile che per questa tratta venisse stimata una durata tra le 9 e le 15 ore di viaggio per 250 km di strada circa, che approssimazione è? Un conto è dire 9-10 ore, 9-11, toh', se proprio ci si vuole tenere larghi, ma 9-15 sembrava veramente folklore. Tra l'altro i primi trenta li abbiamo già percorsi ieri in moto e la strada non è certo bella ma nemmeno così brutta da giustificare nemmeno le 9 h. E invece... Siamo al terminal con molto anticipo per essere sicuri di partire e ottenere due posti dignitosi. Piove abbastanza forte da stanotte e siamo un po' preoccupati per come arriveranno i bagagli, dato che certamente viaggeranno sul tetto del bus. Preparati per uscire comunque a piedi dall'hotel zaini in spalla approfittiamo del passaggio in tuktuk di un altro turista tedesco che sta andando al terminal. Mentre Lori fa i biglietti tento di salire sul bus con gli zaini, per sondare se fosse possibile lasciarli dentro, ma mi fanno un cenno verso l'alto e quindi scendo e li porgo all'autista che sta armeggiando sul soffitto del bus. Fortunatamente sembra avere anche il telo per coprire la bagagliera. Partenza del bus schedulata per le 8,30 ma lasciamo il terminal solo verso le 9.00. Lasciamo giusto il terminal, perché poi, prima di lasciare Oudomxay e ancora dopo, si ferma ogni 50 m per caricare persone o materiali. Deve essere un momento di grande fermento per l'edilizia perché stavolta carichiamo quasi tutta la parte posteriore del bus, con lastre ondulate di materiale per tetti e vari macchinari che non riusciamo nemmeno ad intuirne l'uso. Ci mettiamo realmente in marcia non prima delle 10,00-10,30. Il bus viaggia abbastanza spedito, piove sempre fino alla prima sosta autogrill. Brasano carni varie, assaggio uno spiedino, ma più per curiosità che per fame abbiamo a bordo buonissimi dragon fruit. Servono anche alghe di fiume essiccate al sole e fritte in foglie di banano ma non ci provo. Sono esposte vaschette con larve bianche di non se che cosa. L'autista e il vice già armeggiano con attrezzi vari intorno al motore e sotto il bus. In un incrocio di occhiate gli chiedo con un cenno, tutto ok? O mi devo predisporre in modalità 15 ore? No problem, la risposta. Si riparte e dopo un po smette di piovere ed esce anche il sole, siamo usciti dalla bruma in cui siamo stati avvolti tutta la mattina e viaggiamo in un paesaggio molto bello anche se non molto diverso da quello che abbiamo visto finora. Si sente uno scoppio sotto il bus, l'aiutante mette la testa fuori e tutto il bus si concentra su di lui per intuire cosa accade, ma non lascia trasparire nulla di leggibile, almeno per noi. E invece si, abbiam bucato. Ci fermiamo dal primo gommista e in poco più di mezzora, cambiano la gomma esplosa. Si riparte, anzi si tenta di ripartire, perché dopo qualche km tutto percorso in prima (non entra nessuna altra marcia) ci si rende conto che qui la cosa è molto più seria e cominciamo a nutrire i primi dubbi. L'autista e il suo vice però sono molto risoluti e imbracciati gli attrezzi si buttano sotto il bus e ne escono dopo circa un'ora imbrattati di fango e olio dopo aver smontato, credo, qualche parte della frizione. Dal loro piglio però si intuisce che hanno risolto e infatti, risaliti tutti a bordo, quando, dopo una decina di doppiette, riesce a mettere la seconda, sul bus parte la ola e manca poco anche all'applauso. Siamo a circa metà strada ed è gia chiaro che sarà comunque difficile stare nelle nove ore. Da qui fino circa 20 km dall'arrivo il mezzo si comporta egregiamente. Quando mancano circa 20 km all'arrivo però si ferma nuovamente. Fuori è ormai buio completo da qualche ora. Di nuovo l'autista e il suo vice iniziano ad armeggiare, stavolta da dentro il bus, uno allenta un dado l'altro pompetta su una leva, esce un po di carburante dal dado, l'altro serra il dado, l'autista butte via la chiave e si capisce che ha risistemato... Mette in moto e stavolta siamo rimasti solo noi e qualche altro passeggero (gli altri li abbiamo scaricati quasi tutti) per inscenare la ola. Ma è chiaro che ormai questo team ci da la sensazione di poter riparare anche lo shuttle. Bisognerebbe segnalarli a Maranello. Si riparte ma purtroppo percorriamo solo qualche km e poi si spegne nuovamente. Si ripete il tutto e si riparte, ma ogni volta il bus percorre meno strada in un calvario che si ripeterà per almeno una dozzina di volte, quando si scassa definitivamente a quattro km circa dall'arrivo. Ormai partecipano alle riparazioni anche gli altri passeggeri, tranne noi, a questo ancora non siamo preparati. Chiamano i box, entra la safety car e dopo mezzora, sono ormai la 22,00 arriva un motorino con 2 a bordo e una fiaschetta di gasolio. Non ci posso credere, siamo rimasti senza carburante? No, il gasolio nel serbatoi c'è. Allora aprono altre parti del bus, intercettano il tubo probabilmente ostruito e lo tagliano. E Si arriva a destinazione facendo pescare il carburante direttamente dalla fiaschettina da dentro l'abitacolo. Un altro paio di fermate e pompatine e gli ultimi due km sono percorsi. E wualaa eccovi servite le 15 ore, meno male, temevamo dovessero correggere la tabella, dalle 9 alle 16 o piú ore di viaggio... Alla fine non hanno cuore di lasciarci al terminal a 4 km dal villaggio e ci portano fino in centro paese. Solo più un ulti km in salita zaino in spalla e siamo in hotel. Bona giornata, oggi è già il giorno dopo... Un abbraccio a tutti.
<-------> Email: Phongsali@.

Autore del messaggio: francesco da torino
lasciato il 15/11/2014 ore 18:16

Messaggio:
Cari ragazziabbiamo ricevuto il vostro ultimo messaggio siamo felici che tutto va bene.L 'occhio di papa' migliora sempre , e augurandovi un buon proseguimentodel viggio vi mandiamo un forte abbraccio .franco e gecchi
<-------> Email: zarbafrancesco@g.mail. com
 
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