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Decisero così di costruire la statua (ci vollero circa 90 anni) a protezione dei pescatori.
E, in effetti, i mulinelli cessarono di mietere vittime: secondo la leggenda popolare per via del Buddha, ma, molto più realisticamente, perché la terra e la roccia tolte alla montagna per costruire la statua vennero depositate sul letto del fiume, modificandone la struttura...

...La visione del Buddha dal fiume è assolutamente spettacolare. I molti turisti che costantemente si accalcano intorno, ne mettono in risalto le enormi dimensioni...

...La zona circostante è altrettanto interessante. Alla sinistra della statua sorge il Tempio Lingyun e, più in là, c’è l’isola di Wuyou, che ospita il Monastero Wuyou, di epoca Tang. L’isola è collegata alla terraferma da un ponte sospeso e, osservandola da lontano, si ha una visione da dipinto tradizionale cinese...

..tre giorni sullo Yangzi River, un tratto che presto sarà sommerso..

Ci stacchiamo dal molo quando è già buio e comincia la navigazione lungo il fiume.
Per l’indomani, è prevista la sveglia alle cinque, per sbarcare a Fengdu e andare a visitare un tempio sulla collina. Con una puntualità spaventosa, alle cinque del mattino c’è la sveglia generale. Il tempo di prepararsi e siamo fuori dalla cabina in assetto da visita al tempio, ma stiamo navigando nella nebbia...Ci arriveremo solo nel primo pomeriggio.

Visita alle “Tre Gole” che si chiamano Qutang, Wuxia e Xiling. Si tratta di una diramazione del fiume che si percorre su piccole barche a motore e lo spettacolo è davvero bello: si naviga tra pareti di roccia altissime che si tuffano in acque finalmente cristalline ed anche il clima è meno padano del giorno prima.

Verso metà giornata ci fermiamo in un’ansa dove è stato allestito un mercato con dei piccoli ristoranti a cielo aperto, e così riusciamo a mangiare.
Tornati sulla nave, riprende la navigazione che ci porterà, verso sera, alla Chiusa di Gezhouba.

L’ultimo giorno si naviga sul Lago Donting (lo Yangzi, dopo la chiusa, si allarga molto fino a formare il lago).Lindomani in tarda mattinata attracchiamo a Yueyang, e qui, finalmente, sbarchiamo.

Yangshuo (Guilin) è una cittadina molto piacevole, anche se molto poco cinese. La zone centrale sembra creata appositamente per i turisti occidentali: forse, con un viaggio diverso alle spalle, avremmo disdegnato tutto ciò, ma, dopo tante incomprensioni, non disprezziamo un menù in inglese e qualche colazione in stile occidentale.
Troviamo un albergo abbastanza facilmente e, mentre sbrighiamo le solite formalità, veniamo avvicinati da Wendy (il suo vero nome è Li Yun Zhao). E' una guida locale, autodidatta (ha imparato l'inglese parlando coi turisti, non sa nè leggere nè scrivere e si avvale sempre dell'aiuto dei turisti che conosce per farsi leggere le e-mail ed eventualmente rispondere) ed è una donna molto simpatica: ci propone di farci da guida per scoprire le bellezze della zona. Trattiamo sul prezzo e ci accordiamo per trovarci il giorno successivo.
L'indomani, alle sette, c'è l'appuntamento con Wendy: noleggiamo una moto-taxi(è consigliabile anche la bici) e partiamo. Attraverso le risaie, visitiamo un paio di paesini molto piccoli e carini, poi facciamo un giro su una "bamboo-boat". La zona è molto bella.
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